sabato 19 marzo 2016

A mio Padre, ancora una volta.

Questa lettera nacque da una serie di eventi che a distanza di vent'anni costrinsero mio padre a ricordare momenti che avrebbe volentieri dimenticato. Questa lettera cominciò a venirmi in mente dalla necessità di dire a mio padre cose che a voce non sempre è facile dire. Questa lettera si concretizzò quando nel Natale di un anno fa ebbi l'occasione di leggere insieme a mio padre le carte di una sentenza che lo riconosceva non estraneo ai fatti e neppure semplice vittima, ma bensì uomo le cui azioni avevano contrastato quello stesso fenomeno criminale che qualche magistrato corrotto aveva accostato alla sua figura per scopi e interessi altrui. E nonostante una sentenza del genere, a distanza di 23 anni, altri uomini di legge che di onorevole hanno bene poco insistono a confondere le vittime con i carnefici, per usare le sue stesse parole. E leggendo quelle righe, ascoltando le sue storie e quelle di mia madre, vivendo sulla mia pelle, pur se in qualcosa di apparentemente futile ma che ben mi ha mostrato un sistema giuridico perverso, ho scoperto un mondo fatto di uomini forti coi deboli e conigli coi forti.
Una lezione che mi ha insegnato tanto e che mi ha aperto ancora di più gli occhi sullo straordinario uomo che ho avuto il piacere di chiamare papà. Questa lettera nasce da tutto questo e da molto altro. Nasce da un padre affettuoso che sapeva prendersi cura della sua famiglia. Nasce da una vita passata accanto a lui imparando più dal suo esempio che dalle sue parole.
La sua presenza silenziosa è stata una forza impareggiabile.
Questa lettera fu l'espressione del desiderio di fargli sapere tutto questo e molto altro, fu il bisogno di fargli capire almeno un po' che averlo come padre era motivo di orgoglio e felicità.
Quando mio padre lesse queste parole eravamo lontani, ma al mio rientro a casa, poche settimane dopo, volle che accendessi il pc e si sedette a leggere la lettera davanti a me. Forse ho regalato a mio padre uno dei momenti più belli della sua vita, sicuramente mio padre ha regalato a me molti dei momenti più belli della mia vita. E quel ricordo è fra questi.
Per uno strano scherzo del destino mentre un anno fa scrivevo queste parole una terribile malattia di cui eravamo tutti all'oscuro se lo stava portando via. Ho avuto la fortuna di riuscire a dirgli, prima che fosse troppo tardi, quanto lo amassi e lo stimassi.
Se leggete queste parole fate lo stesso con chi amate. Non aspettate, non rinviate.

E adesso papà, ovunque tu sia, ancora auguri. E grazie, soprattutto grazie.

Credo sia una grande fortuna per un figlio poter essere orgoglioso del proprio padre. I genitori non li scegli, prendi quelli che la vita sceglie per te. Io sono stato fortunato. È un privilegio essere tuo figlio, grazie papà.

Nessun commento:

Posta un commento