domenica 2 novembre 2014

Il Mondo di Sofia


L'unica cosa di cui abbiamo bisogno per diventare bravi filosofi è la capacità di stupirsi.

Immaginate di ricevere nella posta delle lettere misteriose in cui un altrettanto misterioso signore decide di illustrarvi la storia della filosofia occidentale. Strano? In effetti... Divertente? Forse. Curioso? Decisamente.
È quello che succede a Sofia nel romanzo "Il Mondo di Sofia", appunto, di Jostein Gaarder. La quattordicenne Sofia, alle porte del quindicesimo compleanno, trova delle lettere misteriose e inizia un viaggio attraverso i secoli e la storia del pensiero occidentale,cominciando dai greci fino ad arrivare ai giorni nostri.
Vi dico subito che la piccola Sofia appare in effetti molto più piccola dei suoi quindici anni, ricorda più una dodicenne, ma è giusto ricordare che il romanzo è stato scritto nel 1991 e di acqua sotto i ponti ne è passata da allora.
Fatta questa premessa il romanzo, che unisce la narrazione con la filosofia, è godibilissimo, interessante e curioso allo stesso tempo. Lo scrittore norvegese si serve dell'intreccio per trasformare quella che sembra una semplice scuola di filosofia per corrispondenza in qualcosa di più complesso e affascinante. Sofia e Alberto, il maestro, si ritrovano infatti loro malgrado a scoprire di essere in realtà il parto della mente del padre di Hilde, la quale a sua volta ha la stessa età di Sofia.
Vi siete persi? In poche parole il padre di Hilde è un in missione per conto dell'Onu in Libano e decide di regalare alla figlia Hilde un libro di filosofia per ragazzi. Siccome però non trova nulla di adatto in libreria decide di scrivere lui un bel romanzo che attraversi il pensiero filosofico occidentale e regalarlo alla piccola Hilde per il suo compleanno. Sofia e Alberto sono quindi l'espediente inventato dal padre di Hilde per raccontare la sua storia. Ovviamente Sofia e Alberto riusciranno a scoprire questa verità e la loro sorpresa si tramuterà presto in rabbia, oltre a diventare a sua volta un ulteriore espediente narrativo per affrontare i temi della libertà umana, dell'identità, della coscienza e dell'esistenza.
Ci troviamo di fronte a un libro nel libro, un primo approccio alla filosofia che potrebbe incuriosire chi non ha mai avuto l'opportunità di approcciarla a scuola. Per chi invece è più esperto potrebbe essere comunque un bel romanzo, che riporterà la memoria ai tempi in cui certe domande ce le si poneva in solitudine per paura di risultare strani agli altri ragazzini, oppure se ne parlava in compagnia in una serata in cui ci si era sbottonati un po' più del solito.

Per molte persone il mondo è incomprensibile nello stesso modo in cui è impossibile capire come il prestigiatore possa estrarre un coniglio da un cappello a cilindro che un attimo prima era assolutamente vuoto.

Si tratta di un romanzo per i curiosi, per quelli che "vorrei ma Kant dopo cena mi risulta indigesto". Una introduzione, leggera e divertente, nulla di più, ma potrebbe essere un azzeccatissimo regalo per le vacanze di natale di un bambino particolarmente curioso e intelligente.

Per Sofia la filosofia era terribilmente eccitante perché riusciva a seguire tutto con la propria testa, senza essere costretta a ricordare quello che aveva imparato a scuola. Giunse così alla conclusione che in realtà la filosofia non è qualcosa che si può imparare: si poteva invece imparare a pensare filosoficamente.


Se siete curiosi, o se semplicemente volete ritrovare i vecchi temi sempre cari con un pizzico di leggerenza, con questo libro ritornerete bambini. Ritroverete il curioso che c'è in voi, che troppe volte ci lasciamo indietro crescendo.
Buona lettura!

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