giovedì 13 novembre 2014

L'Europa,la stele di Rosetta e le meraviglie che non ti aspetti



Magari vi è sfuggito, ma ieri (12 Novembre 2014) abbiamo vissuto un giorno che segna la storia (o almeno lo speriamo, siamo ottimisti da queste parti). 
Ieri, infatti, l'ESA (European Space Agency) ha conseguito con successo una missione che traccia un solco. Non essendo un esperto non mi dilungherò sui particolari, per i quali vi rimando a persone ben più preparate di me sull'argomento come link2universe e scientificast, mi prendo però un piccolo spazio per spiegare, a chi non conosce l'argomento neppure superficialmente, che cosa vuol dire questa fantastica impresa per tutti noi.

Per la prima volta si è riusciti ad agganciare una cometa, fissando alla sua superficie un lander che raccoglierà e analizzerà dei campioni della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.
Avete capito bene... ho detto esattamente per la prima volta! Non ci hanno mai provato neppure gli Americani, che pure sono stati anche sulla luna (e secondo alcuni l'hanno abbandonata perché non vi hanno trovato il petrolio). Si tratta di una missione lunghissima, durata un decennio, ma in pratica ponderata da più di vent'anni. 
Per aiutarvi a capire l'enorme difficoltà nel realizzare quello che gli scienziati europei hanno realizzato vi faccio questo esempio: 
Immaginate di essere una mosca che vola tranquilla sull'erba di un campo di calcio. A un certo punto Roberto Carlos (per i più giovani diciamo Cristiano Ronaldo) calcia una punizione e a voi viene il pallino di riuscire a posare le vostre zampette sul quel pallone. Il problema è che quel pallone non solo si muove lungo una sua traiettoria parabolica, ma per giunta ruota pure sul suo asse (le punizioni Roberto Carlos le calciava con un effetto incredibile). Insomma non è un'impresa da nulla per la nostra povera mosca, che poi sareste voi nel mio esempio. A tutto questo aggiungete il fatto che tra il vostro cervello (ok, la mosca ce l'ha piccolino, ma ce lo faremo bastare) e il pallone sul quale dovete effettuare l'operazione ci siano la bellezza di cinquecento milioni di chilometri. Avete mai corso per dieci chilometri? Ecco...moltiplicate per cinquantamila! Una distanza tre volte superiore a quella che separa la Terra dal Sole.
Si tratta di una distanza così immensa che persino la luce impiega quasi mezz'ora a percorrerla! (E io mi sento figo quando in mezz'ora faccio cinque miseri chilometri). Avete capito adesso? Realizzare quest'impresa non era difficile... era fottutamente difficile. Ecco allora giustificata l'euforica espressione di Andrea Accomazzo, il direttore delle operazione di volo, che potete ammirare nel video al minuto 0.40


Qualcuno adesso si starà chiedendo: -ma a me che me ne frega di quello che c'è su una stupida cometa? 
Stupido sarai tu, risponde la cometa! Ma andiamo con ordine e cerchiamo di spiegare:
In un certo senso della composizione di una cometa può effertivamente non importarvi, a parte la semplice e pura curiosità intellettuale, ma oltre al fascino della scoperta e dell'esplorazione (volete davvero dirmi che non vi bastanto?), si tratta di una conquista importantissima innanzitutto a livello di immagine.

L'Europa è riuscita ad arrivare per prima in qualcosa a cui gli americani avevano rinunciato, vi sembra poco? Stiamo sempre a dire che gli americani sono più bravi e capaci, che i cinesi conquisteranno il mondo, che i giapponesi sono i più bravi in quanto a tecnologia... E invece ecco a voi quello che può fare l'Europa quando lavora unita.
 
Sì vabbè, ma tutto questo carrozzone quanto c'è costato? C'è crisi e non possiamo mica buttare i soldi a caccia di comete! E allora per tutti quelli che già si lamentano di come vengono spesi i loro soldi ecco a voi le cifre:La missione Rosetta è costata 1.4 miliardi di euro. Sono 3.50 euro per ogni cittadino (sparsi come 0.20 euro ogni anno tra il 1996 e 2015). Il costo di un biglietto al cinema è tranquillamente il doppio di questo. 
Vi sembra ancora troppo? Siete fra quelli che continuano a pensare che in ogni caso son soldi buttati quando c'è gente che muore di fame e ci sono migliaia di malattie per cui la gente muore? Allora sappiate che se milioni di persone oggi possono scoprire di che morte dovranno morire (o guarire) attraverso una semplice TAC o una Risonanza Magnetica è precisamente grazie alle ricerche e alle esplorazioni spaziali
Fatevene una ragione, razza di decerebrati molluschi affetti da miopia, senza la ricerca in campo spaziale vostro padre sarebbe morto vent'anni prima a causa di quel tumore altrimenti invisibile, convincetevi che se il medico vi ha invitati a fare una bella risonanza al ginocchio e grazie a quelli che hanno sprecato le vostre tasse per arrivare sempre un po' più lontano.
E non dimentichiamoci dei forni a microonde o dei navigatori satellitari, come anche dei telefonini, delle fotocamere digitali, delle tute ignifughe dei pompieri e del vostro computer. Senza l'esplorazione spaziale tutto questo non ci sarebbe. Niente! Nisba! Niet! 
Inutile proseguire, il concetto immagino sia chiaro. L'importanza della ricerca è assoluta, non solo in ambito spaziale. Non esistono diversi ambiti del sapere, esiste quello che noi classifichiamo per poterlo studiare più comodamente. Non si può mai sapere quali conseguenze deriveranno da una scoperta e, del resto, quando Verne scriveva il suo "Viaggio dalla Terra alla Luna" non pensava certamente che grazie allo sforzo di realizzare un simile sogno un giorno i suoi nipoti avrebbero potuto videochiamare in diretta dalla Francia all'Australia grazie a Skype per raccontare di come quella Tac ha permesso al chirurgo di salvare la vita della piccola di casa.
Adesso, quando vedrete qualcuno che cerca di superare un limite, quando qualcuno vi dirà "voglio andare dove nessuno è mai stato e fare quello che nessuno è mai riuscito a fare", non chiedetevi che cosa ne può guadagnare, ma spostate lo sguardo verso l'orizzonte e preparatevi a sognare.

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